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Chi ha rotto i social? Wired in edicola racconta la fine di un'era

Il nuovo numero del magazine è dedicato ai grandi cambiamenti che toccano il nostro modo di stare online
Wired in edicola racconta chi ha rotto i social

La crisi degli influencer. Lo strapotere degli algoritmi. L'ascesa dei creator. E la fine di un modello di business e di condivisione dei contenuti durato 20 anni. Sono i temi del bookazine trimestrale (edizione estate 2024) di Wired in edicola da alcuni giorni e intitolato “Chi ha rotto i social?”.

Come sempre, i temi sono affrontati da molteplici punti di vista e con i contributi dei più importanti esperti del settore. La storia dell’evoluzione dei social e di internet, per esempio, è raccontata dall scrittore Kyle Chayka in modo personale, attraverso ciò che l’autore ha man mano fatto e scoperto, fino alla constatazione che tutti i contenuti sono regolati da algoritmi.

Tra gli altri approfondimenti, Davide Piacenza, autore del libro La correzione del mondo, mostra come i social media hanno portato alla polarizzazione totale delle nostre vite, ricablando le menti degli utenti e generando disinformazione, attriti sociali e persino guerre civili. Sofia Torre ci spiega come gli algoritmi si sono insinuati nel modo in cui ci approcciamo alle cause politiche e sociali, cambiando il nostro sguardo sulla società, mentre Raffaele Alberto Ventura racconta come gli effetti dell’uso massiccio dei social network si ripercuotono soprattutto sulle nuove generazioni.

Tra le altre firme del numero, gli scrittori Elizabeth Weil, Jay Caspian Kang, Daniele Chieffi e Andy Greenberg, oltre al fotografo spagnolo Fernando Molera, autore di un crudo reportage da un centro cinese di disintossicazione da internet e dai social network.

Insieme al numero estivo di Wired, in edicola c'è il consueto allegato business in formato tabloid, dedicato stavolta ai centri di innovazione, ai poli tecnologici, alle startup e alle università del Lazio.

Ricordiamo infine che ci si può abbonare a Wired in edizione carta+digitale (18 euro/anno) o solo digitale (9,99 euro/anno).